La email infetta stavolta proviene da un sedicente avvocato, che invita a visualizzare l’atto allegato in notifica.
Il tentativo è piuttosto grossolano: infatti, controllando nell’albo telematico, non esiste nessun avvocato Carlo Zucchini (quantomeno vivente); inoltre, controllando nell’elenco telefonico online, non esiste nessun numero 0725449741.
Il fatto, tuttavia, che apparentemente si tratti di una notifica (del tutto strampalata) proveniente da un avvocato (morto nel 1928) e che riguardi una condanna del tribunale (un po’ sentenza, un po’ decreto), è sufficiente a creare nel destinatario dell’email stessa quel senso di urgenza -in questo caso, fatale- che impedisce di fare anche quei due semplici controlli prima di aprire l’allegato (consistente, peraltro, in un link).
Le cose, ovviamente, non cambierebbero se l’email infetta provenisse apparentemente da un avvocato (vivente ed) effettivamente iscritto all’albo: in tal caso, al reato di cui sopra semplicemente si aggiungerebbe anche quello di sostituzione di persona (qualora l’hacker si spacciasse per qualcun altro) e/o quello di accesso abusivo a sistema informatico (qualora l’hacker facesse partire l’email dalla casella postale dell’ignaro avvocato mittente).
Buona fortuna.
0 Comment