Spiaggia di San Lorenzo (Siracusa), 22 agosto 2024.
Come gli antichi greci, che discutevano nel peripato, riprendiamo lo studio del coding appunto passeggiando, ma in acqua.
Ripartiamo, così, dalla basilare differenza tra hardware e software: a grandi linee, la parte di un dispositivo elettronico (computer, cellulare, tablet, ecc.) che ha un corpo materiale è hardware, tutto il resto è software, cioè i programmi. Questi ultimi sono creati cioè scritti con il coding.
Ricordiamo, quindi, che il coding è un linguaggio e, più precisamente, il linguaggio che ci permette di comunicare con il computer, di dargli delle istruzioni, dei comandi.
Come il linguaggio naturale (ad es., l’italiano) permette di comunicare solo con chi lo conosce (non possiamo parlare in italiano ad un cinese che conosce solo la sua lingua), anche il computer comprende solo il linguaggio informatico o coding. Quindi, se vogliamo “comunicare” con il computer, dobbiamo usare il coding che, essendo appunto un linguaggio, ha una sua grammatica ed un suo dizionario di parole.
Inoltre, così come esistono diversi linguaggi naturali (ad es., italiano, inglese, francese, cinese), ciascuno dei quali ha propri modi di dire e dialetti (ad es., calabrese, emiliano, ecc.), esistono diversi linguaggi informatici (ad es., html, css, javascript, php), ed esistono anche dei “dialetti” o modi di dire speciali (ad es., i “dialetti” jQuery del linguaggio Javascript, WordPress del linguaggio php, ecc.).
Inizieremo dall’HTML.
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